C’è poco da fare: siamo destinati a vivere divisi e di divisioni.
Per quanto ci si possa impegnare, rimarremo sempre in lotta.
In primis con noi stessi.
Cuore o cervello.
Ragione o sentimento. (Mentre mi sembra di sentire Mina e Celentano).
Queste sono le dualità più famose e tormentose.
Ma c’è anche ‘anima o corpo’.
Per uno che vorresti soddisfare, l’altro rimane insoddisfatto. Così ti arrovelli sempre su cosa o chi far prevalere.
Per esempio, in questo periodo la mia anima ha bisogno di coccole. Di persone lontane. Di amicizie profonde.
Una tazzina di caffè, col profumo inebriante che sprigiona, e un cornetto caldo al cioccolato sono le prime coccole che vorrei concedermi per iniziare la giornata. Perché portano con sé un carico di ritualità, di gesti, di incontri che nutrono la mia anima.
E invece non potrei e dovrei smettere, perché contemporaneamente faccio del male al mio corpo.
Potrei limitarmi ad inebriarmi del profumo di caffè e lasciare che sprigioni in me tutti quei ricordi positivi, che riporti a me tutte le persone che vorrei vicine e poi buttare tutto nel tubo di scarico. Bello! Tutta la poesia finirebbe e assieme al caffè butterei tutta l’energia positiva che mi avrebbe infuso.
Ecco il dualismo in agguato.
Ti sembrava di essertela cavata: mai abbassare la guardia!
Quindi che si fa?
Smetti di mettere in dispensa cose che tanto sai di dover evitare e trovi delle alternative.
Sì certo, esistono discipline meditative, olistiche che soddisfano i bisogni dell’anima e del corpo, ma vuoi mettere un fragrante cornetto al cioccolato, che hai pure fatto in casa, senza burro, per concederti al desìo?!
E lo scrigno di sensi e significati che custodisce il rito del caffè al mattino?!
A volte smetti, ma poi ricominci.
Poi arrivano le divisioni. Quelle che mai avresti creduto possibili nella tua vita.
Ma tant’è!
Anche quelle mica sono robina da poco. Sono un macigno che all’improvviso ti si fionda addosso.
Sono una valanga che ti travolge e tu lotti per tenere fuori anche solo il naso.
Lo fai per te, ma forse più per coloro di cui hai la grande responsabilità della vita.
C’è sempre una “seconda scelta”, ci hai mai pensato?
Quando vai al supermercato per comprare la carne, hai la possibilità di scegliere tra la carne di prima scelta e quellla di seconda scelta.
Lo stesso succede nel reparto di ortofrutta: “Signora, assaggi queste ciliegie: sente quanto sono zuccherine? Oppure, se vuole ci sarebbero queste altre: buone pure, ma sono la seconda scelta!”
E così nel campo della ceramica: mattonelle di prima scelta e di seconda; nel campo immobiliare: mobili di prima scelta e di seconda.
Poi ci sono le relazioni.
Anche qui prima e seconda scelta?
E già!
Pensaci bene.
Ti sarà capitato o te l’avrà raccontato qualche amico di quella volta che tesseva più relazioni contemporaneamente.
Erano tutte diverse; ognuna aveva qualcosa di particolare, ma solo una racchiudeva in sé tutti gli ingredienti per la perfetta riuscita della ricetta.
Scegliere, però, è sempre un atto difficile perché si vorrebbe avere tutto.
Ma tutto non si può avere.
E non si tratta di accontentarsi, ma di scegliere, per l’appunto.
D’altronde, quando si tratta di mangiare abbiamo i nostri gusti; quando si tratta di musica abbiamo le nostre preferenze; quando si tratta di libri abbiamo i nostri generi preferiti; e così via.
Lo stesso si verifica nelle relazioni.
Solo che, anche se abbiamo la nostra preferenza, avere una “seconda scelta” di scorta fa comodo per soddisfare il nostro egoismo, il nostro narcisismo; per colmare i vuoti che non sopportiamo; per scappare dalle paure che proviamo.
Perché crescere è difficile e tutti vorremmo restare un po’ degli eterni Peter Pan, in fondo.
Ho creato questo blog semplicemente per condividere i miei pensieri con amici e non; per creare un circolo virtuoso di menti che hanno qualcosa da dire su svariati argomenti. Non costituisce una testata giornalistica. Non lo aggiornerò periodicamente. Non può essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 07.03.2001. L'autore di ogni post o commento si assume la piena responsabilità delle proprie parole. Le immagini e le citazioni utilizzate possono essere prese da internet; i proprietari infastiditi potranno sempre chiedermi la rimozione degli stessi.